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Il DVR: il cuore della sicurezza aziendale.

  • Immagine del redattore: Mab Group
    Mab Group
  • 23 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 23 mag

Quando si parla di sicurezza sul lavoro, la prima parola che emerge è spesso “obbligo”. Obbligo di formare, obbligo di sorvegliare, obbligo di prevenire. Ma c’è un documento, in particolare, che viene vissuto da molte aziende come una scocciatura burocratica: il DVR, ovvero il Documento di Valutazione dei Rischi.



Eppure, questa analisi è tutt’altro che un’incombenza da delegare in fretta e furia. È un vero strumento strategico. Se redatto con consapevolezza, non solo protegge le persone e mette l’azienda al riparo da sanzioni, ma diventa un alleato nella gestione e nell’organizzazione del lavoro.

È la mappa di tutti i rischi presenti in azienda, e soprattutto della strada per evitarli.

Nel documento di prevenzione, infatti, non ci sono solo voci da compilare.

C’è l’identificazione dei pericoli reali in ogni fase lavorativa, c’è la valutazione di quanto siano probabili, e ci sono soprattutto le soluzioni. Misure concrete, prassi da rivedere, formazioni da attivare, interventi da programmare. Il problema, purtroppo, è che in molte aziende il DVR viene trattato una procedura da standardizzare, da copiare e incollare.



Ma la sicurezza non è uguale per tutti: cambia con la mansione, con il reparto, con la sede. Un documento generico è come una medicina sbagliata: può illudere, ma non cura.

E allora la domanda giusta da porsi è: quanto conosciamo davvero i rischi della nostra azienda?

La valutazione dei rischi dovrebbe rispondere a questa domanda, e non in modo teorico.

Serve a fotografare la realtà, ma anche a progettarne una migliore.

In Mab Security, quando accompagniamo un’azienda nella redazione del piano di sicurezza, lo facciamo come se stessimo costruendo un ponte: da un lato c’è la normativa, dall’altro c’è l’impresa con i suoi ritmi e le sue persone. In mezzo, ci dev’essere una struttura solida, che regga anche nei momenti difficili.

Ecco perché per noi il DVR non è un documento da produrre, ma un processo da attivare: partiamo dai sopralluoghi, parliamo con i lavoratori. Analizziamo il lavoro reale, non quello su carta.

Il risultato? Una valutazione personalizzata che non solo risponde alla legge, ma che aiuta l’imprenditore a dormire sonni più tranquilli. 







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